Manifesto delle competenze trasversali: cinque punti per la scuola che non si ferma
È online il Manifesto delle competenze trasversali, una iniziativa lanciata da JA (Junior Achievement), la più importante associazione al mondo che, da un secolo, è impegnata nella formazione imprenditoriale e finanziaria tra i banchi di scuola. In questo momento storico l’obiettivo del Manifesto delle competenze trasversali, sostenuto anche da tree, è quello di mantenere accesi i fari su una questione non secondaria: uno dei rischi per la scuola nell’attuale congiuntura è che si mettano da parte tutti quegli insegnamenti complementari che sono invece componente fondamentale nell’attività formativa.
Il Manifesto delle competenze trasversali è composto da cinque punti ed è possibile sottoscriverlo online e scaricarlo. Il documento di JA parte dal concetto di scuola agile e inclusiva, chiedendo di «favorire la piena realizzazione del modello di scuola aperta» per ottenere un «apprendimento anche al di fuori delle aule scolastiche attraverso infrastrutture, metodi e strumenti digitali accessibili a tutti».
Altro tema chiave del Manifesto è quello che punta alla diffusione delle competenze trasversali a tutti i livelli dell’istruzione. Il punto 2 chiede infatti di «intraprendere nuove azioni legislative che rendano obbligatoria l’educazione alle competenze trasversali anche nella scuola Primaria e Secondaria di I Grado». Su questo fronte, in Italia, tree forma 50mila alunni ogni anno, ma l’obiettivo è arrivare a mezzo milione per continuare a esprimere così la responsabilità società dell’azienda.
Proseguendo nel Manifesto, il punto 3 fa leva sulla costruzione di un «tavolo di lavoro trasversale di operatori del settore e stakeholders» per elaborare un «curriculum didattico specifico basato sulle 8 competenze chiave e sul modello progressivo di insegnamento». Ecco perché, come si legge al punto 4, occorre una collaborazione «sempre più sistemica del mondo della scuola con il mondo del lavoro». Punto ultimo, ma non meno importante, è quello che guarda al contesto europeo e globale. Le best practice devono poter circolare per migliorare la didattica su competenze trasversali e digitali.